giovedì 7 dicembre 2006

Piccolo racconto





SCUSAMI SE TI LASCIO

Mi piace dire - Ti amo - perché so che può essere una bugia.
Oggi mia moglie mi ha lasciato e vorrei che fosse una bugia.
Per caso ho detto che sono triste?
Forse esagero ma è possibile esagerare quando si è tristi?
Comunque mi sa che triste non è la parola giusta.
Non so perché mi ha sposato, né tanto meno perché mi ha detto di avermi anche amato.
Forse l'ha detto perché poteva. Poteva dirmelo.
Ora che mi ha lasciato non potrà più nemmeno fare finta di amarmi.
E dire che è bravissima nel far finta, mi piaceva crederci.
Sono ridiventato single in poco più di tremila giorni.
E' strano se lo si vede così.
Ho paura ma non voglio dirlo a nessuno.
Io devo essere felice, perché non esserlo non servirebbe a niente, non sarebbe una buona vendetta.
Felice? Sì, ma da dove si inizia?
Non ci sono più abituato.
- Dobbiamo parlare. - Due parole.
Le tragedie iniziano sempre con due parole.
Ora che ci penso anche - Ti amo - è composto da due parole.
Sto meglio quando non penso, sto meglio quando faccio finta.
- Non ti odio. - Sarebbe più facile dirle questo, farei una figura più dignitosa e poi così mi sembrerebbe di guadagnarmi una specie di invisibile ricompensa.
I miei argomenti, invece, vengono risistemati in ordine diverso, le mie parole messe fuori posto. Odio monologare.
- Credo che amerò tutti quei ricordi che tu invece rifiuterai. -
Conoscenza, amore, lenta sopportazione.
E' come un esercizio di rianimazione cardiaca lo stare insieme.
Ne sentirò comunque la mancanza, eppure so che non dovrei lasciarmi trasportare.
Dovrei evitarlo. E invece finisco per odiare me.
Dovrei uscire e sentirmi bello e non rimanere pigramente a casa con la mia spettinatura perfetta a leggere e ad aspettare un suo messaggio perfetto.
Morboso.
Voglio che si penta, voglio che soffra come me e addirittura che mi ami.
Voglio che mi auti a non dimenticarla.
Sei e ventidue di Domenica sera.
Un amico mi chiede se sto male.
Gli dico di no.
Non mi serve la sua versione di come dovrei essere.
A volte mi son sentito come se avesse avuto tutta la mia vita a disposizione e non si fosse mai presa il fastidio di farci realmente caso.
Non è mai cambiata in tutti questi anni.
- Se mi vuoi bene devi stare male con me. -
Forse lo diceva perché era lei a non volermi sul serio.
Non potrò mai dimenticarla, al massimo so che potrò ricordarla in maniera sbagliata.
Le frasi sono terribili, i pensieri di più.
Sono limitato.
Io dovrei essere il motivo per cui non dovrei innamorarmi più?
Non c'è bisogno di preoccuparsi.
So come andrà a finire, perché questa domanda è la verità e la risposta è comunque una bugia.
So come andrà a finire, ma non so la risposta.


Nessun commento: