sabato 29 dicembre 2007

La retorica




























La retorica è una tecnica della persuasione, ed è stata elaborata e studiata perché su pochissime cose si può convincere l'uditore attraverso ragionamenti apodittici, ovvero scientificamente inoppugnabili. In genere si discute intorno a cose circa le quali si possono avere diverse opinioni.

Ma esiste anche una retorica della prevaricazione. Sovente chi prevarica vuole in qualche modo legittimare il proprio gesto e persino ottenere consenso da parte di chi soffre quell'abuso di potere. Uno degli esempi classici di pseudo-retorica della prevaricazione ci è dato dalla favola del lupo e dell'agnello di Fedro.

Esiste un'altra forma di giustificazione della prevaricazione, ed è il ricorso alla sindrome del complotto. Uno dei primi argomenti che si usano per scatenare una guerra o dare inizio a una persecuzione è l'idea che si debba reagire a un complotto ordito contro di noi, il nostro paese, la nostra civiltà.

I neo conservatori americani, i quali sostengono che gli Stati Uniti, essendo il paese democratico più potente del mondo, hanno non solo il diritto ma anche il dovere di intervenire per garantire la pax americana.
L'argomento si può così sintetizzare: "noi abbiamo il diritto di prevaricare perché siamo i migliori". Nella sua retorica da autodidatta il neo con americano ignora un modello, e comunque non avrebbe potuto farvi ricorso, perché rappresentava una lode dell'odiata democrazia.

Questo un pensiero dopo aver visto il film "Leoni per agnelli"...
...questo dopo aver ricordato un passo dell'Idiota di Dostoevskij...


...Chi ha mai detto che la natura umana può sopportare un tal colpo senza perdere la ragione? A che dunque questa pena mostruosa e inutile? Un solo uomo potrebbe chiarire il punto; un uomo cui abbiamo letto la sentenza di morte, e poi detto:"Va', ti è fatta la grazia!". Di un tal strazio anche Cristo ha parlato… No, no, è inumana la pena, è selvaggia e non può né deve essere lecito applicarla all'uomo."...

venerdì 28 dicembre 2007

...è bello leggere e sentire che la cosa in qualche modo ti può riguardare?



Omne animal post coitum triste... sentenziavano nell’antichità… perché dopo aver sperimentato l’orgasmo si ha la certezza che nulla di più intenso potrà accaderci… è una nostalgia che ci assale, per poi cedere nuovamente a un nuovo desiderio…
Avrei voluto essere bello… Bello, come certi divi del cinema… Ma cosa ne sarebbe stato di me?La mia vita è stata una continua ricerca della passione… ho vissuto solo per questo… forse è stato meglio così… sarei stato totalmente succube del sesso… non avrei vissuto, non ci sarebbe stato spazio… sarei vissuto come alcolizzato, preda degli istinti…. Mi sarei annichilito… ma è forse meglio così? Quella passione che ti toglie il respiro, che svuota il cervello, che rifiuta denaro e potere, che si sazia solo di sé… Il denaro… l’ho sempre sperperato… è solo un mezzo per avere altre, nuove donne…
Parità dei sessi? E’ forse paritario il fatto che una donna che voglia del sesso possa sempre trovarlo, e facilmente, mentre un uomo no? A una donna basta fare una telefonata, chiamare il primo conoscente/amico/collega maschio che gli salti in mente, finanche uscir di casa e avvicinare un uomo qualunque. Spesso non serve nemmeno avvicinare perché si viene facilmente avvicinate… Un uomo può farlo giusto con una prostituta… E non c'entra la bellezza... vale per una donna non bellissima come per un uomo gradevole. L’approccio diretto agli uomini è negato, chiedere a una donna così, d’emblée, d’andarci a letto dopo averla appena conosciuta è a dir poco proditorio… Una donna ha libero accesso al sesso, un uomo deve dimostrare molte, troppe cose prima… Per cultura o per natura, la donna si fa esigente, schizzinosa, spesso gioca con una disponibilità, la sua, ambita e ricercata. Gioca a negarsi. E finiamola con la storia che le donne lo fanno solo per amore! Alle donne piace scegliere, fa parte del loro bisogno di sentirsi uniche…
Honoré de Balzac affermava che le donne siedono sulla loro fortuna. Una sineddoche ne fa "fighe" invece che donne o ragazze, ma non fa altrettanto per l'uomo! Della donna si dice “guarda che figa!”, dell’uomo non si dice “guarda che cazzone!” e non certo per “vezzeggiarlo”
Esser gelosi significa rinunciare al più grande dei piaceri… vedere la tua donna godere tra le braccia di un altro… godimento puro…Non so più se sono geloso. Quel residuo di gelosia che sento in me è forse solo egocentrismo. Odio essere escluso, voglio essere cercato, sentirmi importante per qualcuno. E non mi interessa tutto sommato che tu scopi con un altro. Purché sia io a concedertelo…

giovedì 27 dicembre 2007

Solo parole

...quindi Fabrizio ha i capelli castani, gli occhi piccoli, un naso imperfetto, delle mani da donna.
Adesso ha appena finito di bere un caffè. Guarda l'orologio, con cinquew minuti di ritardo esce di casa per andare a lavorare.
Di tutte le manie più inutili quella di arrivare in anticipo è la più controproducente, specie poi quando si ha un capoufficio ritardatario.
Quel che più mortifica Fabrizio è che giorno dopo giorno ci sarà per forza qualcuno pronto a sviluppare una teoria per associare l'arrivare in anticipo con l'eiaculazione precoce.
Come se poi ci fosse un nesso logico fra l'amore e il tempo...


...quando il piacere di Giuseppe e Luisa si unirono in un pomeriggio estivo nessuno avrebbe potuto immaginare che sarebbe nato fabrizio.
Da bambino sembrava timido, ma invece non lo era.
Come per ogni bambino la cosa più importante è il momento del gioco. Prima o poi deve immaginarsi protagonista di una vita immaginaria che non c'è. Ogni bambino fa così.
Negli adulti spesso l'immaginazione significa rimpianto, negli adolescenti rimorso, nei bambini, invece, non significa niente. E' già tanto se c'è...


...lo sanno tutti ormai che il sesso dal 3 anno di matrimonio in poi si riduce di un buon 30% rispetto al periodo di fidanzamento.
Forse anche per questo Fabrizio non ha mai pensato al matrimonio.
Pochi sanno però che quando Schopenauer parlò per la prima volta dell'inganno del sesso, di quella menzogna ch spinge gli esseri animati ad accoppiarsi in cambio della riproduzione era seduto in un posto fisso, con le gambe incrociate e diceva che l'inganno del sesso fa ruotare il mondo. Pensava quindi che fossero gli altri, il mondo, a ruotare intorno a lui e non il contrario...

...Esiste una precisa situazione per mezzo della quale Fabrizio De Andrè è arrivato alla conclusione che quel che non si vede non si vive.
Ciò che non vediamo, non vede noi. Questo accade quando ripensa a suo padre, a quanto ha finito per assomigliargli. Non può essere facile, ma deve accettarlo per capirlo almeno un po'...

...la sera torna a casa stanco. Il rapporto con i suoi colleghi di lavoro finisce sempre per deluderlo. Una sera mentre tornava a casa si ferma in libreria e compra un libro di uno scrittore americano.
Lo stupisce il fatto che non ci sia il nome dello scrittore e nemmeno il titolo del libro, ma solo "libro di uno scrittore americano".
Vorrebbe anche lui avere la forza di scrivere un libro, ma non ha il coraggio di farselo rifiutare.
Siccome lui non capisce tante cose della sua vita e questo finisce per metterlo di cattivo umore inizia a leggere il libro che ha comprato.
Sulla prima pagina si appunta a matita: E' brutto aspettarsi qualcosa che si sa già che non arriverà "e fu il calore di un momento e poi di nuovo verso il vento..."
...appunto è brutto aspettarsi questo rimpianto d'aprile...

lunedì 24 dicembre 2007

Volta la carta
























Uno dei maggiori problemi per un cantante è convincere gli altri a non aspettarsi da te solo canzoni d'amore.
E' un dato acquisito ormai che ciunque scriva perda almeno il triplo delle parole o delle frasi che pensa e che poi non fa in tempo ad appuntare.
Fabrizio ha con sè due grabdi quaderni: prende la cosa molto seriamente.
Lavora in un grande ufficio e di notte chatta con gli amici in rete.
Si masturba senza altra finalità che provare piacere quando non riesce a viverlo come potrebbe.
Vive da solo in un monolocale con due finestre.
Da quando in ufficio gli hanno proibito di ascoltare musica si è appassionato alla poesia francese. Su di lui ha lo stesso effetto: trascinante ed ipnotico, come le cose nuove che non si comprendono fino in fondo, ma da cui ci si lascia convincere.
Nel suo quaderno annota tutte le parole perse che gli ritornano in mente, tutte le frasi che avrebbero dovuto far parte delle sue canzoni e che invece si son perse per strada.
Un quaderno è per gli aggettivi, tipo: vigliacco, assurdo, petroso, anche bello;
nell'altro quaderno, invece, ci sono le frasi di senso compiuto, ma senza aggettivi: io amo i tuoi occhi; prendo la macchina; un bacio come ricordo...frasi che senza aggettivi vogliono dire solo quello che dicono, ma che con un tocco di colore in più possono stupire con un retrogusto inaspettato, come se al gelato al gusto di limone si abbinasse della panna montata e si scoprisse poi che quel che esce non è così male...
...continua...

domenica 23 dicembre 2007

auguri di natale




















“Augurio” viene dal latino “auguriu(m)”, derivato a sua volta da “augur”: augure.

Niente auguri di natale per sms, niente auguri telefonici o via mail, prima del capodanno questa volta farò gli auguri da qui, consapevole che l'indirizzo di questo blog non lo ha quasi nessuno dei miei amici e quindi del fatto che pochi a cui farò gli auguri leggeranno queste mie parole.
Per complicare ancor di più la cosa ometterò i nomi dei destinatari, ma solo cifre, numeri.
Segnali di fumo allora...

Auguri a...

1) a lui che non vedo da mesi, con cui ci sentiamo via chat o sms, a lui che non mi tradirebbe mai, con cui progettiamo un viaggio insieme, per cancellare quello brutto che non siam riusciti a rendere bello
2) a lui che sta andando via per lavoro, a lui per cui mi butterei nel fuoco, se solo il fuoco fosse per una volta più forte di lui
3) a lei che c'è, che mi guarda con gli occhi malinconici che lottano per non diventare tristi. A lei che ha dato all'amore un significato diverso. A lei che non ha mai accampato scuse per non aver sempre saputo amare. A lei ch è migliore di me.
4) A lui con cui giocavo a pallone, a lui, mio compagno di difesa, mio amico di vittorie e anche di qualche sconfitta. Quanto mi manchi in campo, come vorrei averti ancora con me ora che sto per smettere pure io per lo stesso problema che hai avuto tu
5) Al mio amico con cui bisticciamo per primeggiare in parola, all'amico con cui ci si stima senza averlo detto mai, al mio amico che trova sempre parcheggio anche quando non si trova mai
6) Alla mamma di Fabrizio e Simona che mi ha insegnato come si fa
7) A chi non ha il coraggio di far senza di me
8) A chi non troverà mai uno come me, forse migliore per tante cose, ma come me mai
9) A chi una figlia e una moglie ha tolto la libertà di scoprire cosa c'è dietro
10) A chi ormai ha il riporto
11) A lei che dovrebbe sorridere di più perchè quando sorride sa sorridere
12) A lei che ha due figli stupendi
13) A lui che stimo perchè ha saputo essere mio padre
14) Al mio mito, al padre di Vincenzino
15) A chi mi ha fatto tornare a scuola, a chi mi ha fatto sentire come batteva il cuore a 18 anni
16) A chi, troskista, crede che prestissimo saranno in tanti come lui
17) A chi mi ha fatto male
18) A lei che ha occhi così difficili da evitare
19) A chi c'è
20) A chi ci sarà, soprattutto a chi ci sarà