
E' vero un blog è un luogo pubblico che si affaccia sul privato, è un giardino che ha una recinzione così bassa che non serve neanche scavalcare per entrarci con facilità. Il blog è uno specchio che deforma, è "io penso che abbia voluto dire questo", è una poesia continua. Nella mia vita, in questi 32 anni di vita, la maggior parte dei problemi e delle soddisfazioni io le ho avute con quello che ho scritto.
Quante litigate e quante persone mi hanno trovato interessante, dolce, curioso, stupido grazie alla mia scrittura.
Delle volte è deprimente vedere come le persone non capiscano che quando uno scrive non sempre scrive di sè, ma è ancora più deprimente quando questo equivoco nasce da chi ti conosce bene, fin troppo bene.
Mi sento solo adesso, perchè anche chi avrebbe dovuto conoscermi bene, mi ha lasciato solo interpretando in maniera oscurantista le mie parole. Ha gettato il sasso ed è andato via, lasciandomi con una tristezza addosso difficile da ingoiare.
E' vero, più volte in questi mesi mi son lamentato di qualcosa. Prima il lavoro, poi l'umore, poi altro. Questa volta, però, è diverso. Mi sento deluso. Ho una immagine in testa, quella di una casa che non è ancora stata abitata.