sabato 28 aprile 2007

Essere giovani in Italia oggi...io ero giovane ieri (prima puntata)

















Noi non siamo mediocri. Solo se ci trasformiamo in bravi ragazzi, se ascolteremo i grandi lo diventeremo e presto. E' la morale comune dei nostri due grandi libri per l'infanzia: Pinocchio e il libro Cuore. L'educazione in Italia è un apprendistato verso la mediocrità. La scuola è un luogo dove si insegna a non leggere e a non scrivere. La scuola imita la struttura della chiesa cattolica. Leggere da soli i testi è eresia. Basta sostituire l'insegnate al prete e la storia alla Bibbia e il gioco è fatto: l'ideologia resta la stessa. Già al ginnasio il ragazzo ha imparato a detestare la letteratura. Non legge più e inizia ad odiare poesia e storia. Se va all'università il ragazzo non può che finire per fare il portaborse del barone di turno, che scrive in un metalinguaggio inutile e incomprensibile, lontanissimo dalla vera bellezza delle parole. I pochi ragazzi che clandestinamente coltivano la propria passione per la cultura sono presi per il culo dai più, devono vivere in cattività, nascondersi, altrimenti passano per secchioni, per portasfiga, per froci se amano la poesia.
Per la scuola non bisogna essere indipendenti. Ti dicono una cosa ma in realtà vogliono esattamente l'opposto.

23
























Coinvolto in una terribile spirale ossessiva legata al numero 23, Walter Sparrow vede la sua vita, un tempo normale, trasformarsi in un inferno di torture psicologiche che potrebbero portarlo alla morte, così come a quella delle persone che gli sono intorno. Incuriosito da un misterioso romanzo, The Number 23, che non ha il coraggio di mettere da parte, Walter è obbligato a far luce sui segreti del suo passato, prima di poter continuare a condurre una vita normale con sua moglie Agatha e suo figlio adolescente Robin...vabbè questo è quanto leggereste su una normale recensione cinematografica...nessuna recensione però riuscirà mai a dire quanto questo film sia una cagata pazzesca! Brutto dall'inizio alla fine, pieno di banali clichès di genere, senza nessuna novità, senza nessuna forza realmente persuasiva. Ancora una volta il film non l'ho scelto io...io sarei andato a vedere Salvador...chissà se riuscirò a vederlo?!
Comunque la pizza che ha seguito il film era buona...almeno!

venerdì 27 aprile 2007

L'idea democratica di sinistra










Sono felice per la nascita del Partito Democratico. L'Italia ne aveva tremendamente bisogno. Bisognava colmare quel gap ideologico che avevamo nei confronti di noi stessi, della nostra storia in continua evoluzione, ancor prima che nei confronti dell'Europa. Sono felice, ma non lo appoggerò mai e non lo voterò mai. Sono felice perchè con la nascita di questo nuovo grande partito finalmente la vera sinistra troverà la forza, il pretesto politico più che formale per riunirsi. Certo, non è più il tempo del Partito Comunista, forse anche la mia tanto amata falce e martello e stella dovrà accomodarsi dietro le quinte, ma credo che ugualmente sia ora possibile la nascita di un partito di sinistra. Un partito che personalmente mi permetterà di "morire" comunista, dopo che sono nato comunista (non volevo certo "morire" weltroniano o rutelliano).
Un partito in grado di portare aventi con coerenza e libero finalmente dai piccoli ricatti di coalizione le proprie idee (cfr. nessun finanziamento alle missioni militari, lotta all'evasione, lotta alle ingerenze vaticane in politica, quindi difesa della laicità dello stato, difesa del lavoro...etc...), idee che all'interno dell'ulivo, come del partito democratico non avrebbero avuto quell'humus in grado di farle crescere.
Credo allora che non sia utopia quella di vedere finalmente insieme rifondazione, comunisti italiani, verdi e correntone ds. Non so se questo futuro possibile partito possa in sede elettorale raggiungere il 10%, ma credo che abbia le possibilità per ricompattare tutta una sinistra delusa dalla attuale politica ulivista e sempre più intenzionata alla passività politica.
Proprio per questo sono contrario alla proposta referendaria che porterebbe nuovamente ad un bipolarismo fittizio. L'Italia geneticamente nasce partitica, nel bene e nel male. Siamo stati mazziniani, garibaldini, socialisti, comunisti, fascisti, liberali, repubblicani, anarchici e anche in seno alla democrazia cristiana, il più grande partito italiano del dopoguerra c'erano correnti che agivano come dei partiti nel partito.
Credo invece che ci si debba spendere per uno sbarramento al 5%, in modo da limitare l'eccessivo frazionamento e proprio per questo auspico la nascita di un nuovo partito di sinistra democratica.
Evviva il Partito Democratico allora, evviva perchè finalmente ci ha dato la possibilità concreta di riparlare di un nuovo e autonomo partito di sinistra.

mercoledì 25 aprile 2007

Ora non combatto più per niente, meno che per me. M’interessa una sola causa: me stesso.








Ike: Salve.
Tracey: Salve. Che cosa fai qui?
Ike:
Beh… ecco, ho corso... io ho cercato di chiamarti, ma era occupato, allora poi non sono riuscito a trovare un taxi e cosi ho corso... dove stai andando?
Tracey: Londra.
Ike: Stai andando a Londra adesso? Vuoi dire che se arrivavo due minuti più tardi, saresti andata a Londra? Beh... vengo subito al dunque allora. Non credo che tu debba andare. Credo di avere commesso un grande sbaglio, e preferirei che tu non andassi.
Tracey: Oh... Isaac!
Ike: Io... sul serio, so che sembra molto brutto ora, ma… capisci, era… ti vedi con qualcuno?
Tracey: No.
Ike: Così... bene... mi-mi, tu ancora mi ami, o è finito tutto, o cosa?
Tracey: Gesù, tu salti fuori... non telefoni e poi ad un tratto compari. Cioè... che ne è di quella donna che avevi?
Ike: Beh, insomma, ti dirò che... emh, si, non la vedo più. Senti ho fatto uno sbaglio. Cosa vuoi che ti dica. Non credo che tu debba andare a Londra.
Tracey: Ma io devo andarci. Insomma, ormai i programmi sono tutti stabiliti, i preparativi... i miei genitori sono già la per cercarmi un posto in cui abitare.
Ike: Beh... ah... ma mi ami ancora o… o cosa?
Tracey: Tu mi ami?
Ike: Beh... si, ecco io... oh si, certo, insomma è tutto qui, capisci.
Tracey: Indovina... sai che ho compiuto 18 anni l’altro giorno? Sono maggiorenne, ma sono ancora una bambina.
Ike: Non sei poi così tanto bambina. 18 anni. Sai, potresti-potresti già ricevere la chiamata dell’esercito
Tracey: Mi hai fatto stare così male...
Ike: Non è stato di proposito... lo sai. Voglio dire... beh, insomma lo sai, allora era così che vedevo le cose...
Tracey: Tra sei mesi torno. Cosa sono sei mesi se noi ci amiamo ancora?
Ike: Ehi, non essere tanto matura, ok? Voglio dire sei mesi sono tanto tempo. Tu ti metterai a lavorare in quel teatro. Starai con attori e registi, capisci... farete delle prove e tu ti coinvolgerai con quella gente. Vedi... ci sono forme di attaccamento e-e, cioè, non, non vorrai diventare così... voglio dire tu cambierai. Capisci... in sei mesi diventerai una persona diversa.
Tracey: Non vuoi che io faccia questa esperienza? Voglio dire, tempo fa non facevi di tutto per convincermi?
Ike: Beh, si... certo, ma lo sai… potresti, sai... cioè, io non voglio che quella cosa di te che amo si possa cambiare.
Tracey: Senti, sei mesi non sono tanto lunghi. E non tutti si lasciano corrompere. Vedi, devi avere un pò di fiducia nella gente.

domenica 22 aprile 2007

Non mi confondere con niente e con nessuno











E' giusto che io continui a credere nella tua verità?
Non lo so, ma oggi mi è sembrato di ricevere un sorriso. Penso sia stata tu a mandarmelo.
Se ho ragione, grazie.
Grazie, anche se ho torto, perché così ho un altro motivo per inciampare, per continuare ad aspettare.
In una lettera uno sente il bisogno di rassicurarsi, di sapere se l'altro stia bene. Forse lo si fa per tenerezza, ma anche per timore di perdere la compagnia delle proprie speranze.
- "Ma" e "se"- ecco, questo è il mio patrimonio con te, quello che mi resta.
Una formula, un rito, un'allegoria, un rimpianto. Perdonami, dunque, la voracità con cui scrivo, ma come sai non son mai stato un buon economo di parole.
Io ho riletto tutte le tue parole, ho visto che non si son fermate. Stai tranquilla, però, non l'ha notato nessuno oltre che me.
Sarebbe bello, allora, sapere se avrò mai quello che hai scritto. Chissà, forse un giorno.
Ma intanto che febbre essere qui e mostrarsi al sole caldo di aprile, perché quello che accade a noi è tutto una lettera, perché il velo delle Grazie è sollevato dinanzi a due che non si guardano, a noi, che non abbiam più che l'egoismo fra - il me e l'altra persona.-
Strano, allora, che agli occhi la bellezza ci pesi al cuore.
Tutto ciò che è bello va via, dal punto di vista capitalistico Dio fa sempre il suo dovere.
Aspetterò. Perché tu le stelle le hai contate, anche se ora non ci credi più.
Hai perso la reciprocità.
Senti di chieder parola, ma sai anche che poi la rifiuterai.
Di giorno in giorno ti mostri sempre uguale, come l'attesa, come gli estremi di una cosa calma, come il desiderio di qualche novità, la speranza nel cielo o nel cuore, come il rimpianto di quel che sai non farai tornare.

Senza di me














Grazie di esistere e di aver amato e trasformato in realtà il fatto che esisto anch'io.