venerdì 27 luglio 2007
Domande
Domande che mi son fatto e che faccio a chi leggerà, se leggerà.
Canzone preferita? ................
Film preferito?...............
Piatto preferito?.............
Libro più amato?...............
Qual è il tuo primo ricordo?................
Il momento più brutto della tua vita?..............
Il più bello?..............
La persona che ti manca di più?..............
Il tuo eroe o mito?..............
La persona che ti ha cambiato la vita?..................
L'aggettivo che credi usino per descriverti?.............
La materia scolastica preferita?..............
Il capo di abbigliamento più amato?...............
L'ultima volta che hai pianto?................
Menù...
Aperitivo di benvenuto "della casa"
Zite alla mozzarella e pomodori al forno
Capunti pomodoro e melanzane
Foglie di grano alle zucchine
Arrosto con corona di patate novelle
Stufato di manzo con crema di patate piccanti
Cervellata al rosso di Puglia su letto di fagiolini in agro
Misticanza verde al pesce spada affumicato
Frutta di stagione
Mousse al chocolat
Crème bruléè
Torta di compleanno
mercoledì 25 luglio 2007
Scusate se compio 32 anni e me ne vado
.... né dolcezza di figlio, né la pìeta
del vecchio padre, né il debito amore,
lo qual dovea Penelope far lieta
vincer potero dentro a me l'ardore,
ch'io ebbi, a divenir del mondo esperto,
e de li vizi umani e del valore.
Ma misi me per l'alto mare aperto,
sol con un legno e con quella compagna
picciola, dalla qual non fui diserto....
(Dante Alighieri, Commedia, Inferno, Canto XXVI)
Ognuno di noi ha la propria Itaca, quel posto più o meno lontano, da cui manchiamo per anni e verso cui in un determinato periodo della nostra vita, all’improvviso, sembriamo dirigere tutti i nostri sforzi. Piangiamo, ridiamo, lavoriamo, insomma viviamo, tutto per andare da un posto ad un altro, da un amore ad un altro, da un’età ad un’altra. Tutta la nostra vita è un percorso, una specie di viaggio, un viaggio strano perché non sappiamo bene né il luogo di partenza, né lo scopo, né quello d’arrivo.
Per la sola ragione del viaggio viaggiare.
Il viaggio è qualcosa da vivere lentamente, segue l’anima di chi lo compie. Il primo concetto, alla base di qualsiasi movimento, quindi anche del viaggio, è la libertà. La strada, i grandi panorami che si perdono a vista d'occhio, sia che siete in posti di mare o che state sul ciglio del Grand Canyon; la voglia di libertà dei viaggi in macchina, il sogno del Coast to Coast, insomma esistono un insieme di elementi che ti spingono verso questa libertà.....la voglia di urlare e di sfogarsi, uscire dai "panni" di tutti i giorni......ed esprimere un lato della propria personalità, più delle volte repressa nel nostro inconscio.
Non bisogna soltanto scattare 4 foto per dire di aver viaggiato; bisogna soffermarsi ore e ore alla scoperta di posti nascosti, meno famosi (purtroppo spesso si va solamente alla ricerca del classico luogo da foto...o quello che pubblicizzano guide e riviste), bisogna scoprire il territorio a piedi o con altri mezzi...insomma spingersi sempre alla ricerca di nuove sensazioni. Questo vuol dire scoprire il mondo con gli occhi di chi a viaggia. Ma il viaggio certe volte difficilmente diventa questo. Spesso è un miraggio, perché un miraggio è la libertà che si nasconde dietro l’idea, la voglia di viaggiare. E’ questo il senso della canzone di Francesco De Gregori, Viaggi e Miraggi del 1992. Perché ogni nostro viaggio é un percorso d'incontro con noi stessi, seppure ancorato ai pregiudizi che ognuno di noi si porta dentro. E non è facile scontrarsi con questi pregiudizi, ed ancor di più difficile è averne la meglio. È perciò vero che ci si dovrebbe aprire all'ascolto dell'altro, capire le sue ragioni, e imparare a guardare il nostro mondo come lo guarderebbe uno straniero. Allo stesso dobbiamo guardare il mondo che non ci appartiene non restando prigionieri del nostro, ma dando luogo a uno scambio effettivo. Occorre quindi liberarsi, almeno in parte, dei condizionamenti, non restarne prigionieri. Questo è il viaggio, un viaggio che si può compiere comodamente seduti sul proprio divano, restando fermi per una vita nella stessa città, proprio come Socrate, il grande filosofo greco, considerato uno dei primi intellettuali cosmopoliti pur non avendo mai lasciato la sua amata Atene.
martedì 24 luglio 2007
Un sorridere
lunedì 23 luglio 2007
Un giorno la tua ragazza ti lascia...
Un giorno ti lascia e tu non puoi farci niente. Esiste un modo per far cambiare idea ad una ragazza che ti dice che non è più innamorata di te? Diventi matto cercando di riavere quello che fino al giorno prima avevi con naturalezza, dando tutto per scontato. Per lei sei diventato poco più di uno stronzo, il massimo esperto in fastidi e perdite di tempo. Un paio di mesi dopo la vedi pure con una specie di manichino. Il manichino è anonimo e privo di senso dell'umorismo, sembra una lumaca molle. Adesso però lei è sua e non serve a niente essere meglio di lui. Anche perchè se lei non è tua, nessuno crederà che sei meglio di lui. Ed eccoti lì, fra la gente, quella stessa gente che prima la guardava passeggiare con te, lì ad osservare questa bella ragazza con il manichino. La gente sembra essere felice, il manichino ha molto in comune con loro, questo li fa pensare che anche loro potranno mangiare quel frutto dolce e polposo e che non sono condannati al pane duro come tu gli hai fatto credere. Senti la malinconia nell'aria e decidi invece di andartene, tu che potresti distruggere quel manichino con tre parole, che potresti segarlo con l'ironia e rimandarlo alla madre avvolto nella carta stagnola. Invece niente te la riporterà, ormai sei un capitolo chiuso per lei. Hai già fatto abbastanza cazzate e questo lei lo sa, perché mai dovrebbe aver voglia di riprovarci?