sabato 19 aprile 2008

Mi faccio una canna per confondermi meglio

















Scrivo per fare rumore.
Ho il carattere di un terzino, l'orgoglio di un'ala sinistra e le ansie di un centravanti.
Sono un uomo con le mani piccole, un pitosforo che fiorisce in inverno, sono Fabrizio.
Sento freddo ai piedi stasera, mi giro sulla schiena, ma c'è troppa luce per vedere quello che accade.
Tu sei molto lontana e certamente starai pensando ad altro.
Tutto di me si alza di colpo,
come se fosse impossibile star qui senza rischiare di affogare.

Sparisco

Che giornata di merda!

Quasi quasi mi rimetto a dormire e vediamo cosa succede...


























Ore 11,55
Mi son messo sul letto per leggere un po'...ho chiuso gli occhi...

Ore 14,10
Mi son appena svegliato...ho dormito per più di due ore...

...ho sognato che facevo l'amore...era pieno di baci...poche parole, occhi chiusi...ero a Trani...ero...ero sul mare, ero in un portone al buio...
...ho sognato di aver ricevuto un sms...in cui mi si chiedeva come stessi...

Ho sognato o è successo...?
...se qualcuno mi potesse aiutare...

Ma per fortuna che c'è la roma





















Ciao mi chiamo Fabrizio e oggi non mi va di farmi la barba.
Ieri sono andato al cinema.
Ho visto "Il matrimonio è un affare di famiglia", un film premiato al Sundance film festival, una rassegna di solito meno prevedibile e commerciale di tante altre.
C'era poca gente al cinema, io non ero solo, siamo arrivati con dieci minuti di anticipo ci siamo seduti e ho sperato come al solito di non avere gente intorno con pop corn, patatine o con la chiacchiera facile. I film mi piace vederli in totale silenzio.
E invece manco fossi miele per api, nel giro di dieci minuti sono stato accerchiato da vecchi sordi che chiedevano spiegazioni alle moglie, da tre donne sui 40 che non han fatto altro che associare i personaggi del film a loro amici e da una coppia da pomicio.
Insomma la location non era delle migliori.
E il film?
Deludene, banale, prevedibile, tremendamente buonista.
Che palle insomma.
Ma perchè negli ultimi anni o si producono film cinici, totalmente cinici o smielate e prevedibili commedie?
Certo, sto generalizzando, io stesso posso citare almeno dieci film diversi, ma a me oggi interessa la generalizzazione, la media generale.
Insomma ieri son tornato a casa e mi son mangiato uno stracchino leggendo il corriere dello sport.
Almeno Totti non mi tradisce, almeno lui.

venerdì 18 aprile 2008

Richiamami quando torni e ti dirò dove sono





















Fai conto che ti dica che ti amo.
Che fortuna che ho. Non parli, non mi dici di no.
Prima dei ricordi devono esserci i rimpianti.
Che fortuna. Fra qualche anno scambierai ancora le mie carezze, le notti, la pioggia dietro un vetro
con un sorriso, senza parole, senza nessuno da aspettare
e con tutta la cioccolata possibile.


Non è inevitabile l'amore ora che pensi all'amore ogni volta che ti bacio?
Te lo volevo dire.

Un attimo dopo quando io invece resto qui



























Chi ha perso? Chi di noi ha tenuto il punteggio?
E' vero, è bello abitare vicino al mare.
Dal balcone riesco persino a taccarlo con i gomiti, posso dimenticarmi che non ho mai imparato a nuotare.
Non sono io troppo impulsivo
è solo la paura che sembra strana e difficile da spiegare.
Il salmone vive da solo e si mantiene nuotando in grandi fiumi gelidi.
Gli ci vogliono dieci anni prima di decidersi ad accoppiarsi.
Nella storia il pesce nuota controcorrente e mai seguendo una linea retta.
Poi sparisce e si confonde nelle acque.

Con il mio i-pod ascolto Neil Young, l'ascolto con lo sguardo perso lontano.
Per un attimo ho la sensazione di potermi quasi addormentare.

giovedì 17 aprile 2008

Senza immagini, ditemi voi che immagine mettereste

L'astronave che non dorme attraversa il ghiaccio,
parla e scopre sugli alberi spogli, davanti al mare, tutto il sangue, sotto il faro che guarda.
Molto più tardi sangue e ghiaccio diventano vento,
diventano un mattino che si crede sognato.

Abbiamo sognato come doveva essere sognato
e anche un po' modo nostro

mercoledì 16 aprile 2008

Dopotutto perchè no?














Al che io riprendo a camminare.
Il guardiano del faro preferisce far questo che altro e io non so dargli torto.
Mi bevo una coca, guardo l'orologio, finisco di mangiare.
Oggi c'è un vento strapazzone, sembra marzo, sembra che qualcuno voglia farci tornare indietro.
Cammino, corro e poi arrivato alla fine della strada mi fermo.
Mi siedo e vedo cosa ho fatto.
Ricordatevi di questo la prossima volta che vedrete un salmone dire di essere Alice nel paese delle meraviglie.
Sorrido, perchè sappiamo sorridere

Ultimo discorso registrato






















Stasera sento tutta la mia cattiva reputazione, sento tutto il peso di questo bastardo senso di solitudine. Ora è un momento di merda! Passerà presto, lo so, ma ora è merda merda.
Non penso di avere neanche un'opinione che sento di poter dire mia.
Mi sento svuotato.
Parigi cavolo, Parigi. Una fessura nel pavimento.
E' lì che dovrei andare.
Ad ogni modo mi metto a dormire e non mi farò venire complessi di sorta quando chiudendo gli occhi capirò che non c'è niente da fare e non chiedetemi perchè se l'avete già capito.

martedì 15 aprile 2008

E' come se io ti chiedessi - quando? - e tu mi rispondessi - qui! -


















E' vero, forse le ali non sono tutte uguali, o meglio ci sono tempi di apertura diversa,
velocità diverse, perchè le ali di uno coincidono con quelle di un altro.
Io però credo che valga sempre la pena di fare un tentativo.
Bisogna sempre provarci, poi se ci si accorge che non va, che si cammina a velocità troppo differenti, è meglio lasciar stare, è sbagliato prendere troppo freddo fuori stagione.
Fateci caso però: l'immagine delle ali rimane comunque ancora un po' in noi.
E' un rimpianto che vorremmo diventasse rimorso.
E' una immagine che va alla deriva, ma poi quasi tremando sparisce.
E' come se io ti chiedessi - quando? -
e tu mi rispondessi - qui! -

Cosa mi piace...ora



















Mi hanno chiesto di scrivere cosa mi piace.

Mi piace trovare qualcosa da scrivere che poi mi piaccia rileggere
Mi piace ricevere sorrisi
Mi piace essere innamorato
Mi piace stupirmi
Mi piace quando la Roma vince
Mi piace quando dico mi piace

Ho preso botte finchè ho avuto fiato



























Scriviamoci lettere d'amore tanto presto queste parole non ci saranno più.
Lontano da qui c'è ancora qualcuno che mi chiama per nome, qualcuno che per me sa restare in trappola,
qualcuno col cappello da bandito.
Piove quando doveva esserci il sole.
A quest'ora ieri le cose sarebbero andate diversamente se solo ce ne fossimo accorti.
Sono a disagio e allora sogno birra che mi potrebbe aprire la testa in due.
Sono le tue ali troppo grandi che non ti permettono di volare

lunedì 14 aprile 2008

Il novecento


























"Dicono che quei cieli siano adatti ai cavalli
e che le strade siano polvere di palcoscenico..."


Socialisti, Comunisti e la Destra sociale non sono entrati in parlamento.
Oggi è finito il Novecento culturale italiano, il Novecento sociale.
Non mi va tanto di parlare di politica e allora parlo del Novecento della sua lenta scomparsa.
E' la fine di Marx, Freud e Nietzsche, la fine di quell'ordine costituito sulle strutture sociali, che si era sviluppato alla fine dei risorgimenti.
Marx metteva in crisi la struttura economica esistente e poneva le basi per la successiva affermazione di diversi modelli di vita e di interpretazione dell'economia e della società.
Freud arriva là dove nessuno era mai giunto prima. Va a scavare nel ventre della psiche umana, dando un ordine a ciò che fino a lui non era altro che una serie di intuizioni che spesso avevano preso le mosse da antichi miti o da paure ataviche e che, altrettanto spesso avevano finito con il degenerare in paure ancestrali da cui erano scaturiti inutili pregiudizi.
Freud dà un metodo e una regola a questa miriade di elementi elevandoli al rango di scienza. Una nuova scienza che si chiama "psicologia" e che permetterà di disarticolare l'uomo in quanto monolite mettendo in evidenza e sottolineando quali siano i suoi aspetti più profondi da cui nascono quelle pulsioni che guidano l'istinto e l'azione degli individui e la cui interpretazione fino al medico viennese non era altro che lasciata al caso o alla tradizione.

Nietzsche è, dei tre, l'autore più complesso, mettendo in crisi a morale degli ideali ottocenteschi.
L'Ottocento si chiudeva con la fine dei riferimenti etici e il Novecento nasceva sulla spinta della socialità.
E ora? Qual è la cifra del nuovo secolo alla luce di quanto sta accadendo?
Forse è andare oltre la morale ed il sociale, ma andare dove e con chi?
Non mi va di cadere nella retorica e dire che questa è la sfida del nuovo millennio. Dico solo che stiamo pagando gli errori culturali fatti all'indomani del 1975, di quando la sinistra poteva governare da sola e invece si è lasciata andare al sogno delle grandi intese.
Era la fine, oggi è l'inizio che chiamiamo fine.



Stasera si ama a soggetto























Credo di aver chiuso gli occhi e forse abbiamo riso insieme.
Una passione non esclude l'altra, se l'altra è mia, ma come spiegarlo a chi non vuole sentirselo dire?
Potrei riuscire persino a ripetere cose tipo:
- Stanotte abbiamo fatto l'amore affondando le mani nell'acqua fredda,
stanotte sembravi Hemingway sulla spiaggia di L'Avana, hai confuso il dovere con la voglia,
sei rimasta senza scuse. -
Quello che resta però è quello da cui si è incominciato, è la pienezza e la vertigine di questa pienezza.
Mettiti le tue ballerine nere, la tua scollatura piena di nei e restami a guardare.
Prova incertezze il bisogno di stupire, entusiasma, è nostalgia quando passa.
C'era, lo sentivamo in quel mano nella mano.

domenica 13 aprile 2008

E firmai col mio nome e firmai


















Le notti che ci siam portati dietro son rimaste lì, su una scrivania a raffreddarsi.
Il silenzio di quelle strade qui non arriva.
Che dici, qualcuno si è arreso?
Qualcuno si è affidato solamente alla custodia di questi giorni di mezzo?
Siete liberi di pensarla come volete.
Io c'ero però,
io ho visto, io ho parlato quando c'era da ascoltare, io ci sarò ancora, io.

Sono andato a rivedere il mare oggi.
Un'altra cosa che torna a non mi chiama per nome.
La passione è un crimine di rispetto,
è l'uomo che finalmente urla prima di esserne vinto.

Tutti questi anni passati a ricordare

E' possibile che una persona che non abbiamo mai conosciuto ci possa mancare?
A me manca tanto Fabrizio De Andrè.
Quello vero, non quello che racconto io.
Oggi ero in YouTube, cosa rara perchè non è una "risorsa" che amo particolarmente, ma volevo vedere se c'era l'ultima apparizione di De Andrè in televisione.
Sono riuscito a trovarla.
De Andrè che canta Cielito lindo, meno di due minuti di canzone dal vivo, fantastico!
Io non amo mettere i video sui blog, mi sembra di essere invadente. Vi segnalo però l'indirizzo, così chi vuole...

http://youtube.com/watch?v=vuWy9f-QAWQ

La stupita comprensione del dopo





















Scrivo qualcosa sul mio quaderno a quadretti,
ma mi riprometto di starne fuori.
E' una poesia, è una poesia d'amore.
Non c'è niente di peggio.