sabato 30 dicembre 2006

Dimmi chi erano i Beatles...






Oggi mentre bevevo un tè con ... alla Feltrinelli il discorso, non ricordo più neanche perché, è scivolato sulla presunta innovatività dei Beatles nel panorama musicale mondiale.
... sosteneva che i Beatles sono stati dei grandi sperimentatori, uno dei più importanti punti di svolta nella musica leggera, ed io non ero d'accordo, o forse dovrei dire "io giocavo a non essere d'accordo".
Cercherò di essere più chiaro:
Io sostenevo, arrampicandomi sugli specchi e facendo ricorso a tutte le mie riserve dialettiche, che i Beatles non siano stati altro che un prodotto mediatico e commerciale. I Beatles paradossalmente sono stati scoperti dal mercato e hanno fondato il mercato discografico europeo.
Nati da quel che hanno fatto nascere. Un complesso edipico che si rincorre e si morde la coda.
Cosa c'era in Inghilterra prima dei Beatles?
Praticamente nulla, terreno quasi vergine. Era in America che la musica "per giovani" aveva trovato le proprie radici. Quindi Blues, folk, e soprattutto rock e jazz.
Elvis e il fenomeno a lui correlato erano già mito quando i Beatles non avevano ancora inciso neanche il loro primo demo.
I quattro di Liverpool non dovettero soppiantare nessuna tradizione precedente.
Non c'era la melodia pucciniana di estazione romanza come c'era da noi in Italia. C'era terreno fertile. Erano gli anni della grande ripresa economica, le famiglie iniziavano, specialmente in Inghilterra e America a poter permettersi qualche spesa superflua in più, erano gli anni in cui anche e soprattutto a livello sociologico si inaugurava una lunga e importante stagione di studi e analisi sui giovani, sull'importanza che il loro "punto d'opinione" potesse avere nella società moderna. I Beatles si pongono su questa scia, i Beatles sono il primo fenomeno mediatico d'esportazione mondiale. I beatles sono il fenomeno musicale, ma non sono innovativi, non rompono con nessuna tradizione, la creano, ma questa è un'altra cosa.
Modugno è innovativo...i Beatles no.

venerdì 29 dicembre 2006

L'inizio della storia






Io sono una di quelle persone cui non succede mai niente, che fanno sempre la parte degli spettatori.
E anche quella notte ero uno spettatore, mentre succedeva questa storia.
Faceva freddo e piovigginava.
Nella sua stanza c'era il tepore del riscaldamento
Non ci avevo mai provato con lei. Forse intuivo un distacco divertito che mi aveva sempre messo a disagio.
Avrei potuto avvicinarmi e baciarla, ma lei era abbastanza furba da non permettermelo.
Bevvi un altro sorso di caffè e per un minuto fu tutto...

martedì 26 dicembre 2006

La morale di stella















Chi sei tu:
l'età del gioco
o la passione ancora poco osata?

Nulla accade.
La morale di stella è ciò che soccorre la mia solitudine.



...un sentimento conserva
i sentimenti passati...




Incontro






All'inizio mi sembrò solo una figura che avanzava verso di me in lontananza. Un attimo dopo era una donna. Poi diventò una ragazza carina, vestita con una gonna nera e delle scarpe basse. Poi una ragazza dolce e sensibile, i cui occhi profondi sembravano dire: " Ti ricordi di me?", il cui sorriso appena accennato diceva: "Mi sei mancato". E a quel punto ci eravamo raggiunti e stavamo quasi per oltrepassarci. I nostri sguardi, la nostra comune timidezza fece scoccare una scintilla a mezz'aria tra noi.

lunedì 25 dicembre 2006

Quello che ho ricevuto a Natale










Questi sono i regali che ho ricevuto la notte di Natale:

Una borsa da lavoro (mia madre ogni mattina mi rimprovera per il mio zaino da adolescente)
Un maglione verde di cashmere
Una giacca di velluto marrone di armani
25 libri (ho iniziato a leggere New York Blues di Woolrich)
Delle calze a righe orizzontali
La maglia da calcio della ROMA ( con il numero 2 Panucci)
Un cd con le canzoni della curva della ROMA