Uno studio fatto negli Stati Uniti sostiene che tecnologia, talento e tolleranza sono fattori di sviluppo egualmente importanti all’interno di una società. Le città più tolleranti, quelle più aperte alle diversità familiari e sessuali, sarebbero secondo le ricerche dello studioso americano, non solo le più dinamiche, ma anche quelle più ricche e con una qualità della vita superiore. Come dire che non c´è contraddizione tra politiche a sostegno delle famiglie tradizionali e il riconoscimento dei diritti delle unioni omosessuali, ad esempio, proprio per entrare nello specifico.
Qui si parla di qualità della vita e si parla del diritto all’amore, alla convivenza, alle passioni.
E tuttavia, nel corso della campagna elettorale appena iniziata, una campagna elettorale che tutti definiscono nuova, ma che ruota ancora intorno alle liste bloccate e che di conseguenza riduce al minimo il potere democratico della gente, a favore della “castizzazione” degli scenari politici si sta parlando assai poco di quelle questioni che ormai vengono definite «eticamente sensibili». Si è avuta, anzi, l´impressione che questi venissero considerati problemi troppo controversi, pericolosi e dunque da evitare.
Perché non puntare, invece su una Carta dei Valori etici?
Non può essere possibile ignorare o sottovalutare i nuovi diritti civili, e dunque i problemi generalmente definiti «eticamente sensibili». È ancora aperta, ad esempio, la regolamentazione delle convivenze tra coppie etero ed omosessuali, (giunta con i cosiddetti Dico ad un primo anche se controverso approdo). E’ altrettanto aperta la questione del cosiddetto «testamento biologico», riproposto dalla recente sentenza della Corte di Cassazione con la quale si invita il tribunale di merito a riesaminare la dolorosa questione. Ma altri problemi «eticamente sensibili» si proporranno nei prossimi mesi al dibattito della pubblica opinione e ai nostri “nuovi”parlamentari. Citiamo tra quelli ancora aperti, la necessaria revisione della legge 40 sulla fecondazione assistita, già richiesta nel marzo di quest´anno anche da un gruppo di senatori della Casa delle Libertà e contraddetta da una limpida sentenza del Tribunale di Cagliari che ha consentito a una coppia il ricorso alla diagnosi preimpianto degli embrioni.
Alla prudenza di cui finora hanno dato prova i contraenti del patto che ha portato alla formazione del Partito democratico, corrisponde un crescente interesse e puntuale intervento delle autorità ecclesiastiche su problemi di grande spessore politico e sociale.
Si parla di rinnovamento della politica con queste elezioni. Ci fanno credere che qualcosa è cambiato, ma cosa? La sinistra radicale afferma che i grandi partiti italiani hanno paura della chiesa cattolica. Non hanno paura, hanno bisogno dei voti, è diverso.
Si può avere un dialogo con la chiesa? Sì, si deve avere, perché muro contro muro non serve a nessuno. Deve essere questo il punto di rottura nella politica degli ultimi anni. Uno stato laico di fronte ad una chiesa autorevole, un dialogo pieno di rispetto reciproco. Questo dovrebbe essere il compito della politica per risolvere una volta per tutte questioni etiche che relegano il nostro paese ai margini delle nazioni evolute e civili.
“Anche se.......Non lo so…Non Vorrei.....Ma però... No! non credo proprio che sia così, sarebbe comodo si, ma io non sono come te......”. Il dubbio resta, il dubbio che questo scenario sia lungi dal venire. Un dubbio retorico, proprio come nella canzone di Vasco Rossi “Ciao”, in cui il rocker emiliano descrive il processo di allontanamento-riavvicinamento nei confronti di un amore. E’ un processo ad elastico, molto simile a quello che sta riguardando molti italiani rispetto alla politica. Allontanamento, anti-politica, ma al contempo nuova speranza con la nascita di scenari, almeno apparentemente nuovi (PD, Sinistra arcobaleno, PDL etc. etc.).
Speriamo che non si resti delusi, speriamo che anche questa volta non ci si trovi di fronte a promesse acchiappatoti e che poi temi così importanti non siano messi da parte per chissà quanti anni ancora. In quel caso sì che tornerebbe di moda il ritornello di Vasco Rossi “CIAO! sai cosa vuol dire "CIAO"..... vuol dire "un'Altra....come te" e
Il 13 aprile non è poi così lontano purtroppo o per fortuna, non ci resta che aspettare.
8 commenti:
Sai Vinci?, quando più conosco degli italiani più convinta sono che ci somigliamo tantissimo. Sono totalmente d’accordo con te, la società si sta allontanando dei politici, ma questo cambierà, deve cambiare, non può continuare così.
anch'io la penso così...però forse ho qualche obiezione sulla questione del dialogo con la chiesa...io voglio rispettare le leggi del mio stato (laico) e non del vaticano. per me non è commettere peccato consentire una diagnosi preimpianto a due genitori con malattie ereditarie, per me non è peccato cercare di salvare una vita, facendo nascere un bambino che potrà donare il midollo a suo fratello, per me non è peccato consentire ad una coppia omosessuale di vivere liberamente insieme e godere degli stessi diritti che spettano a due coniugi eterosessauli....io non sono cattolica e non impongo ai cattolici l'aborto, la procreazione assistita oppure il matrimonio gay, ma loro non devono impedire a me di poterlo fare nel rispetto della legge!
anch'io la penso così...però forse ho qualche obiezione sulla questione del dialogo con la chiesa...io voglio rispettare le leggi del mio stato (laico) e non del vaticano. per me non è commettere peccato consentire una diagnosi preimpianto a due genitori con malattie ereditarie, per me non è peccato cercare di salvare una vita, facendo nascere un bambino che potrà donare il midollo a suo fratello, per me non è peccato consentire ad una coppia omosessuale di vivere liberamente insieme e godere degli stessi diritti che spettano a due coniugi eterosessauli....io non sono cattolica e non impongo ai cattolici l'aborto, la procreazione assistita oppure il matrimonio gay, ma loro non devono impedire a me di poterlo fare nel rispetto della legge!
Ma Sara, la chiesa non fa delle leggi, la chiesa parla e quelli che vogliono la ascoltano. Sono dei politici chi fanno le leggi, e se loro solo pensano ai voti è un altro problema.
le leggi non dovrebbe farle la chiesa...ma in realtà troppo spesso è proprio lei che detta regole...ovviamente in senso lato....fino a quando il nostro "paese laico" non diventa un vero paese laico, le cose non cambieranno...il nostro guaio è quello di avere il vaticano e il papa nel cuore della nostra terra...ho visto che sei spagnola (a proposito complimenti per l'italiano!)perciò sarai daccordo con me su questo punto: perfino la "cattolicissima" Spagna è riuscita a portare avanti cose che qui la Chiesa non approva, e purtroppo in Italia la Chiesa ha un peso importante. In Italia non solo non si riescono a conquistare nuovi diritti come i dico, la procreazione assistita (che in Spagna avete già), ma si rimettono in discussione anche diritti acquisiti con fatica più di venti anni fa (vedi legge 140, sull'aborto). Io sono del parere che quando in parlamento si propongono certe cose, la Chiesa deve parlare al suoi fedeli, e non a tutta la cittadinanza, o peggio ancora a i politici. Un parlamentare è li per rappresentare il popolo, e il popolo per fortuna non è tutto cattolico!!
purtroppo dal 1563 l'Italia vive in una stagnazione culturale
Grazie Sars. Sì, sono spagnola ed è vero che qui il governo ha approvato tante leggi che la chiesa non approva. Abbiamo acquisti tanti diritti che posiamo usare o non. Il vostro dico non è niente confrontato con la legge sulle matrimonio omosessuale che si ha fatto qui. Ma tutto questo si può fare con Vaticano o senza Vaticano, con Chiesa o senza chiesa, perché il governo è laico ed è chi fa le leggi. Il problema sono i politici che vogliono fare la bella figura con tutti per non perdere nessun voto, e così non si può governare. Loro devono avere un programma e difenderlo, e la chiesa può dire quello che gli piaccia.
vinci, non capisco cos'è stagnazione. È lo stesso che ristagnare?
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