giovedì 10 aprile 2008

Come una donna del seicento strizzata in un bustino che le toglie il fiato



























C'era una volta una notte in cui ragazzotti sembravano vecchiotti,
c'era un cane che parlava, c'era fumo che usciva da una macchina,
non c'erano dolci, non c'era cioccolata,
c'era prova di incertezza e il bisogno di confortare.

C'era una volta una notte che abbiamo appeso ai piedi del letto,
una notte a cui abbiamo detto ciao con la mano,
c'era anche, ma non ce ne siamo accorti.

Conta sulle dita quante notti così conosci
e poi chiamami e poi dimmelo.

Non può essere certo la nostra notte, una notte che finisce così, vero?

Ho chiuso il libro allora, spento la luce, pensavo ci saremmo baciati.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

fiabesco, intenso, affascinante, stimolante, disegnabile...insomma tuo.

Anonimo ha detto...

solo pochi passi perché vivessero le loro notti uno di fronte all'altra, occhi negli occhi sotto le stelle, quelle da unire con l'indice le due mani a fare un solo occhio.

vinci ha detto...

solo pochi?

Dyo ha detto...

Mi fermo dopo la prima parte.
Ho contato tantissime notti così.
Ciao.

Alessandra ha detto...

poetico ... direi che senza immagini ...e solo con le parole mi fai vedere???
grazie :D

Anonimo ha detto...

ma perchè dici che non è successo niente?
E' successo tutto invece.
Hai una grande fantasia, bravo