venerdì 1 giugno 2007

Il lanciatore di coltelli













A puttane il tempo...
a puttane i nostri sogni...
oggi il lanciatore di coltelli
si è disteso lungo il fiume
e guarda il cielo:
guarda il cielo come se dovesse
da un momento all'altro venir fuori Dio,
e si scatta qualche polaroid
che forse gli pubblicherà un tablid.
E a puttane pure il cielo...
che non c'è,
non è neanche vero...
oggi il lanciatore di coltelli
conta tutte le parole
e scrive "zero":
ho tentato tutto quello che ho potuto,
come l'ho potuto,
fino a non poterci niente,
ma tu mi conosci molto bene,
tu che mi sei stata sempre insieme
non confondermi mai,
non confondermi mai col vento e le stagioni
e non confonderti mai,
non confonderti mai con gli altri suoni;
e non mi mettere mai,
non mi mettere mai tra i cattivi o tra i buoni:
io sono solamente quel che sono
un vero lanciatore di coltelli...
Ma di tanto amore, di così tanto amore
io mi sento addosso quel profumo
che dà un petalo di rosa secco al sole,
vivo ancora l'illusione eterna di potere sbattere le braccia
e alzarmi in volo,
e tu che mi conosci molto bene
tu che mi sei stata sempre insieme
non confondermi mai,
non confondermi mai con i geni o coi coglioni
e non confonderti mai, mai, mai,
mai coi ciarlatani:
se ti verrano a dire, e ti verrano a dire,
che non so più chi sono,
rispondigli che sono ancora e sempre
un grande lanciatore di coltelli e il tuo uomo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie!
I volti visibili che veliamo sono le cose che abbiamo di cui non ci rendiamo conto. Non so tu, ma capita spesso di cercare altrove ciò che abbiamo vicino vicino.
Vorrei scriverne una con la "Z".
...è una sfida.
L'ho pubblicato qui perche non sono riuscito ad inserirlo fra i commenti del tautogramma. Mah!

Anonimo ha detto...

Forse si cerca altrove quel che noi stessi abbiamo, ma facciamo di tutto per non farlo vedere nè agli altri nè a noi stessi. Il folle volo è questo.