lunedì 28 maggio 2007

Il mio Ulisse...















Così fa l'amore, così il tempo,
così per te la carezza che si aggrappa al furore,
il tuo fiato, il ricordo vissuto, i tuoi vent'anni mentre ti porti l'amore.


Ulisse- Ci piacque il navigar senza sperare la riva,
così io, re malinconico,
soldato lunatico, amante, poeta
e pover'uomo nel suo sogno,
mi perdo,
immune da riva o stella,
alla ricerca della superbia eccelsa di evocare sogni,
di evocare sogni come te.


Coro- Con il mare ragiona il nocchiero,
quando il vento, come l'amore,
incurva le sue audaci imprese.
E' nell'attesa l'anima del silenzio
e nelle stelle chiare l'ombra d'uno scampato ideale.
Ulisse cerca il palpito della mano amica,
guarda lontano:
"Circe,
negli occhi scuri passa un'altra chimera."


Circe- Forse cerchi solo un amore
che ti assolva,
perché l'uomo pigro, come l'eroe,
confonde quel che ama
con quel che dovrebbe amare,
odia per non dover invidiare.


Ulisse- Ormai lo so:
son labbra chiuse quelle più pericolose,
quelle che corrompono gli onesti bei costumi,
ma la mia voce ama violare questi tuoi silenzi,
se d'ogni vero amore siam fatti
di primo nato.


Zeus- Alcuno va amato di nascosto, Ulisse,
ma Circe non cambia la sua maschera
e recita sempre lo stesso ruolo.
...la notte non è questa,
ma Ulisse par nato da me.

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