sabato 1 settembre 2007

Scriversi ancora

















E’ naturale che un bacio così sappia ancora di necessità. Dietro di te, quel che hai scritto si colora, si colora perché l’ho letto io, appare quel che tu non volevi, quel che io ho capito, quel che io voglio che sia così e non in un altro modo.

Nulla è assente di quel che c’è in una lettera.

Resta o no simile a come io la vedo e non certo a come tu l’hai scritta, mpm cambiare, ti prego. Io ritrovo esattamente ciò che ho visto. E’ come una pagina che si piega, come il movimento di braccia, come l’orlo di due domeniche passate in maniera diversa, tu in un modo, io in un altro, come non scriversi più che farebbe troppo male, come il chiacchiericcio davanti ad una finestra, come ciò che porta ad uscire insieme e non si fa,come quel che si scrive e non si da’.



2 commenti:

Anonimo ha detto...

"O come poca cosa quel che fu
da quello che non fu divide!
Meno
che la scia della nave acqua da acqua" (C. Sbarbaro, "La trama delle lucciole")

Anonimo ha detto...

Amo Sbarbaro, grazie per avermelo lasciato come post...grazie...chiunque tu sia