martedì 15 maggio 2007

L'ipocrisia delle apparenze



















Ma dico io: è possibile che la gente sia sempre così dura non appena la "questione" esce dal proprio tornaconto?
"Ma tu non hai idea di quanto io ti sia affezionato, di quanto ti voglia bene" è questo quello che ti dicono, ma poi nei fatti non lo dimostrano mai.
Che ci vuole a die queste cose?
"Io merito di più, io voglio quelle attenzioni che non mi hai mai dato".
Vanità, le parole senza le azioni sono splendide vanità, certo molto buone per illudere la gente, ma poi sterili quando si tratta di fatti concreti.

Mi sono rotto le palle, dei falsi moralismi, di quei ragionamenti benpensanti che servono solo a salvare le apparenze. La coscienza, i sensi di colpa, dire sempre la verità...


Uomini cui pieta' non convien sempre, mal accetando il destino comune,
andate nelle sere di Novembre, a spiar delle stelle al fioco lume, la morte ed
il vento in mezzo ai camposanti muover le tombe e metterle vicine, come fossero tessere giganti di un domino che non avra' mai fine.
Uomini, poiche' all'ultimo minuto non vi assalga il rimorso ormai tardivo per
non aver pieta' giammai avuto e non diventi rantolo il respiro: sappiate che la
morte vi sorveglia, gioir nei prati o fra muri di calce, come crescere il gran
guarda il Villano finche' non sia maturo per la falce.
CORO
Non cercare la felicita' in tutti quelli
a cui tu hai donato per avere un compenso,
ma solo in te, nel tuo cuore, se tu avrai donato solo per pieta',
per pieta', per pieta'...

La gente gode nell'essere trattata male. Più la si tratta male e più si è amati. Per questo io non sono amato.
Mi sento così vuoto di fronte a queste cose, non so come reagire, vorrei mandare tutti a fare in culo, vorrei urlare in faccia che mi fa schifo tutto questo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

..vorresti? fallo.