martedì 20 marzo 2007

Nuovi pezzi



...per un attimo le sembra di vedere l'immagine del proprio viso riflessa sullo sportello del microonde. Sa di avere una bocca perfetta, un sorriso accattivante.
- Lui è sposato. Lei è quella ragazza bassina con le scarpe rosse che ho salutato al bar prima. -
Aveva le braccia sudate. La gente ballava lasciando cadere sul pavimento cenere e schiuma di birra traboccante dai boccali colmi fino all'orlo.
Il ritmo della musica cambiava continuamente. Si accorse che lui l'aveva guardata.
Buttò indietro i capelli e iniziò a ballare.
La conversazione era stata fino ad allora pressochè monosillabica.
Lei aveva una sigaretta fra le dita.
- E' un guaio, io non fumo. -
-Io sì. - se la mise in bocca a l'accese.
Lui le sorrise ma non riuscì a dire molto altro prima che lei fosse letteralmente portata via da due sue amiche venute per salutarla.
Dava per scontato che l'avrebbe rivisto, che si sarebbero fermati a scambiare ancora qualche parola. Ma arrivò alla seconda pinta di birra senza che si fossero rincontrati. Eppure nonostante ci fossero tante persone quella sera, non si trattava di un luogo molto grande.
Sensualità appiccicata al viso come un trofeo.
Si tira a sedere sorpresa dell'essersi trovata ancora a ricordare quella scena.
Sono passate solo poche ore, ma non riesce a togliersi dalla mente quei momenti.
Guarda nuovamente il suo telefono.
E così l'aveva baciata contro il muro.
La mano destra sui suoi fianchi sudati.
Lui era più alto di lei nonostante i suoi tacchi di otto centimetri.
Doveva piegare il collo per baciarla.
Così semplice, così infantile, proprio come un ricordo dei primi baci, un ricordo dei primi amori, nel cuore di una serata come un'altra.
- Avresti dovuto conoscere i ragazzi con cui son stata, allora capiresti. -
Le dispiace non averglielo potuto dire.
Lui è ancora in bagno.
Fuori un tramonto caldo sta cedendo alle luci della strada.
Se proprio avrà fame lei gli ordinerà una pizza, ormai è troppo tardi anche per il drug store indiano in fondo alla via.
Dal bagno sente un rumore di armadietti.
Immagina la stanza riempirsi del caldo umido della doccia.
Lo immagina avvolto in un telo bianco.
Le appare un'immagine nitida. Lo ricorda al mare, durante il loro primo viaggio insieme. Fecero l'amore appena arrivati in albergo. Durò poco, ma durante quei giorni di vacanza si ritrovarono spesso a parlare di quell’amplesso.
Il ricordo le sfuma non appena sente la porta del bagno aprirsi.
Deve essersi fatto anche la barba.
La sua mano prende con decisione il telefono.
- E se lui mi rispondesse proprio ora?- lo infila nella borsa e si aggiusta nervosamente una ciocca di capelli che le ricade sulla fronte.
Lui esce dal bagno. Lei lo vede avanzare lungo il corridoio stretto che separa il bagno della camera da letto. Uno, due, quattro semplici passi. Non ha ancora finito di asciugarsi i capelli con un asciugamani celeste.
Sapeva che prima o poi sarebbe uscito dal bagno, sapeva che si sarebbero incontrati. Uno, due, quattro passi e lui è in cucina da lei. Eppure fino ad allora le era parsa una cosa così lontana, che a malapena si rende conto di quel che le passa per la mente. Si sente stupita nel vedersi là, impalata, come se stesse confessando la sua colpa...

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