sabato 24 marzo 2007

Ai miei alunni






















Amo fare lezione, mi piace tanto.
Quando parlo di letteratura cerco sempre personaggi che siano "la maggior parte di noi".
Amleto, Don Chisciotte, Anna Karenina, Emma Bovary, Orlando, sono un po' la biografia universale di ogni uomo. Il segreto è provare a vivere lo stesso stato di fantasticheria, senza aver mai paura delle nostre passioni.
Io non riesco a comprendere nulla di cui non ho fatto prima piena esperienza, non lo comprendo, ma lo amo. Non so se riesco a spiegare questa sottile quanto decisiva differenza.
Il poeta, il bugiardo, l'innamorato è sempre il simpatico furfante, quello che cerca di ammaliare, di stracciare con la fantasia tutto quello che ha di fronte.
Amo i miei studenti, mi rilassa stare con loro, sentire quello che pensano, mi piace essere interrotto, mi piace incalzarli, interromperli, soffocarli di impressioni, di stimoli a non fermarsi mai, a ragionare sempre e solo con la propria testa.
Devono capire ancora che per fregare la scuola, per andare oltre essa, devono essere il meno scolastici possibile. Se ne fregassero dei voti, l'importante è capire, l'importante è farsi un'idea, la propria, su tutto.
Spero che non perdano mai la loro innocenza, la loro semplicità, valori, questi, sempre più rari, ma sempre più preziosi. Sono persone fantastiche!
Proprio per questo ogni volta che la lezione finisce mi sento triste, ogni volta un po' più triste, perchè il corso sta finendo e con il corso la possibilità che loro mi danno di crescere ancora, di sentirmi sereno.
Ho tanta volgia di abbracciarli, un unico abbraccio gigante, ma non trovo mai il pretesto giusto per farlo veramente, per questo sto scrivendo ora, per dar loro quello che si meritano, un grande GRAZIE per tutto quello che, anche inconsapevolmente, stanno facendo per me.
E' stata ed è un'esperienza bellissima, anche se mi vedono ancora un po' come un professore, anche se, forse inevitabilmente, il peso della differenza di età non ha mai eliminato del tutto quella distanza che c'è fra professore e alunno. Sono felice quando penso a loro, sono felice quando posso.

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