martedì 27 marzo 2007

Il mio folle volo




Sono solo in stanza, gli altri, i miei colleghi sono andati a mensa, è l'ora della pausa pranzo e così posso rilassarmi, posso eclissarmi turbato solo dal fruscio del condizionatore. Fuori piove, c'è vento, Bari è grigia in queste ultime settimane e anche il mare ha ssunto quel color latte che mette paura.

Mi piacerebbe prendere la macchina e partire, magari non andare per forza lontano, ma partire per due o tre giorni. Vorrei portarmi dietro un paio di libri, un maglione caldo, la mia sciarpa bodeaux, l'-ipod, i jeans e le scarpe da ginnastica che portavo in Francia...

...un bel caminetto, nessun rumore, un bosco, le passeggiate sul mare di fine inverno, dei buoni panini alla bresaola...una penna e tanta carta su cui scrivere...ecco...vorrei scrivere...scrivere una lettera, un racconto, una poesia veramente bella, una poesia per me, una poesia d'amore per me.

Ho voglia di fare l'amore, non lo faccio da tanto e mi manca.

Vorrei ritrovare l'entusiasmo, quell'energia che di soliti trovo nelle cose nuove, vorrei ritrovarlo nelle cose consuete, nei posti che già conosco, nei gesti che faccio da anni. Ecco perchè il bosco, i libri, le poesie da scrivere, i panini da mangiare.

Sono triste in questi giorni, mi sento preso in giro dalle persone, dagli eventi, aspetto che tutto questo finisca, aspetto che qualcuno mi dica che non è stato vero.

Intanto continuo a camminare, non mi piace stare fermo, pur volendo non ci riesco.

Dovrei forse imparare da chi vuole solo piangersi addosso, da chi vuole viver come bruti?

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