domenica 17 dicembre 2006

Conversazione






- Pensi che a 18 anni eri più felice di adesso? -
- Avevo più certezze a 18 anni. -
- Quali certezze? -
- La certezza che ce l'avrei fatta. -
- Ma tu ce la farai. -
- Ma non a fare quello che voglio. -
- Cos'è che vuoi fare? -
- ...non lo so. -
- Io penso solo che a 18 anni avevi la certezza che avresti capito quello che volevi fare, tutto qui.-
- Già, forse è vero, ma non mi sembra poco. -

Non ho l'ideologia del successo, sono cresciuto in un'epoca in cui alla ricchezza non si arriva più attraverso la cultura. Non esiste più chi decide di fare il medico per vocazione e non per guadagno o presunto prestigio sociale.
La storia, invece, non mi ha fornito di grinta a scopo di lucro. So di possedere tuttavia tutti gli strumenti necessari per riconoscere i tratti di un insuccesso.

- Inizio a pensare in senso relativo, o sbaglio? -

Minima 11, massima 18. Leggero vento da nord, negozi pieni di addobbi di plastica rossa.
I colori natalizi sono disordinati ma ripetitivi. Proprio come le mie sensazioni questa sera.
Mi pare di non trattenere immagini colori, perché non credo di averne di stabili.
Non ci sono ricordi senza persone che li attraversano. Non ho un' immagine della cena di questa sera, delle persone che avevo attorno, di quello che ci siam detti.

Leggete con me:
Il Bari che vince a Lecce, un pessimo sushi troppo costoso, i jeans larghi, Totti, il masochismo, sms senza risposta, l' attesa di una mail, Damien Rice, lo snobismo, la stanza divisa con mio fratello, MicroMega, l'I-pod, Humphrey Bogart, non faccio l'amore da una settimana, Manhattan, la coca cola, Tours, la pizza con la scamorza affumicata e lo speck senza pomodoro e doppia massa, De Andrè, il numero 6, la forza delle illusioni, i libri che vorrei comprarmi, Charlize Terhon, la clio color polvere, l' anarchia, le clarks con le calze gallo, il ridicolo e la vergogna, Rayanair, la paura di essere felici.
Tutte queste cose non son prive di significato per me. Ne conosco almeno un riferimento.
Tutte queste cose sono sullo stesso piano, mancano di differenza.

I vecchi son come i bambini con l' aggiunta che sono invidiosi.
Credo che dovrei essere meno pauroso. Mi sentirei meno defraudato, mi sentirei più libero.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Inizio a capire dove mi trovo davvero, cosa non mi piace e quali possono essere le differenze. Forse è l'inizio del non avere sempre paura di tutto e di tutti e di me.