domenica 25 febbraio 2007

Le sue mani




Anche quella notte la "karenina" che si era risvegliata in me percorse i cieli azzurri della libertà e dell’amore dell’agape, mi sentivo importante … la mia compagna mi aveva accompagnato in una scoperta per me inconcepibile prima di allora; … mi spiegò di non aver incontrato mai un uomo capace di accettare così fino in fondo la sua femminilità e il suo passato e che, anzi, lei pensava che quelle “cose” fossero …. da vergognarsi … da nascondere …. tali da creare situazioni di irrisione nei confronti della donna … che fossero l’emblema della sporcizia e l’espressione massima della debolezza femminile. “No, Dolores, non è così … lo è purtroppo nella nostra cultura … è proprio questo, invece, che fa di te donna e astro … tu mi piaci così, mi piaci per i tuoi rossori, per le voglie silenziose che mi prendono di nascosto”. Lei mi guardava... era quasi nuda... eravamo sul mio letto. Vedevo i due nei che aveva sulla pancia...avevo voglia delle sue mani su di me...mi piacevano le sue mani...aveva le dita lunghe, femminili...sapeva come muoverle. Non volevo perdere quel momento, quell'albra argentina, il ricordo di quel contatto...avevo ancora voglia di lei...volevo perdere il controllo...una cosa che mi era capitata solo con lei."

1 commento:

Anonimo ha detto...

W i peluches!