domenica 11 marzo 2007

Pezzi... (continua)



...Ha una casa tutta sua adesso. Non è sola.
Alle sue spalle 3 o 4 faccende richiamano la sua attenzione: i piatti rimasti ammucchiati nel lavello e alcune magliette da stirare.
Fa molto caldo.
L'umidità le schiaccia i capelli sulla fronte.
E' sempre stata una persona attenta al suo modo di vestire. Indossa dei jeans stretti oggi. Oggi è festa.
La linea della vita dei pantaloni scende più in basso della sua, lasciandole così scoperto qualche centimetro di pancia.
Appoggiata contro lo stipite della cucina, con il braccio sinistro lungo il fianco si porta meccanicamente la sigaretta alla bocca.
Si ripassa la scena nella testa.
Non è passato poi molto tempo.
Si scopre a mordicchiarsi il labbro inferiore. E' a metà fra lo sbuffo ed un sorriso.
Lei e lui che si sfiorano solamente per nascondere quello che forse è solo un primo imbarazzo.
Non c'è bisogno che qualcuno le dica che sta perdendo tempo. Era tutto lì, visibile a chiunque volesse, era tutto nell'immobilità del suo sguardo, era in quello che non aveva mai fatto.
Occhi marroni, il colore di un tronco giovane.
Solo l'idea di poter tornare indietro però la fa star male.
In momenti come questo si sentiva grata alla sua famiglia, per la libertà che le aveva sempre lasciato.
E' solo colpa sua se ora non riesce ad allentare la presa con se stessa.
Prima ancora di aver controllato il suo telefonino sente la voglia di scrivergli ancora.
Le parole le sembrano venir fuori con un'acredine inaspettata però...

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