domenica 2 marzo 2008

Quelli che...ti chiamano fortunato- almeno tu un lavoro l'hai trovato!





















Fabrizio De Andrè beve un sorso di acqua minerale.
Ha accettato un lavoro al comune per soldi, ma non ama quello che fa. Lo fa e basta.
Nove ore al giorno in cui non è lui. Nove ore al giorno in cui si è costretto a dire sempre di sì.
Nove ore di vergogna.
Spera un giorno di vedersi lontano da lì o con un lavoro che gli dia più serenità o con la forza di aver mandato tutti a fanculo!
Non è tanto del lavoro in sè che Fabrizio si lamenta, quanto della concezione utilitaristica che la gente dà a certe occupazioni.
Le ore in quell'ufficio sembrano come le ore di un viaggio che non sembra finire mai.
Alla fine stai sempre lì a guardare l'orologio e la colpa non è più tua o dei tuoi capi, la colpa di quella sofferenza è dell'orologio che non va mai tanto velocemente.
Lo guardi attentamente ogni trenta secondi e non ci credi,
Dopo trenta secondi sono passati solo trenta secondi.
E non ci credi.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

...lavori a BARI, cioè a casa tua!!
Lavori al Comune, cioè non fai un c***o e ti pagano...e magari hai pure i buoni-pasto!!
...ma vaff***!!!
Anna Tatangelo

Anonimo ha detto...

"la sera quando smette di faticare si sente libero come una piuma, chiude nel fodero la fisarmonica e ne accende una. E poi pensa -mannaggia alla musica, dopodomani gli dico addio!-, ma poi si siede in faccia al Golfo di Napoli e ringrazia dio."
lavori solo 9 ore al giorno, nella tua città, magari arrivi anche sul posto di lavoro in meno di mezz'ora; hai un contratto, hai tempo per pensare, criticare, scrivere, ascoltare musica, andare al cinema, immaginare, amare, non sei alienato dal tuo lavoro. ringrazia dio e non rompere i co***oni!

vinci ha detto...

Quanti luoghi comuni...

Anonimo ha detto...

ciao vinci, quanta gente fai arrabbiare...una domanda...perchè non l'hai rifiutato questo lavoro?immagino che sapessi che avrebbe ostacolato la tua ricerca di coerenza...posso garantirti però che anche in altri mestieri ci sono compromessi da raggiungere, ogni giorno...bisognerebbe prendere il primo aereo e vedere dove ti porta...
A.

vinci ha detto...

E' vero, forse lo sapevo a cosa andavo incontro e questo è solamente un momento passeggero. Ma cosa può essere allora un blog se non un diario aperto, se non un posto dove poter esprimere le proprie fragilità?
Qual che mi fa pensare è la banalità di certi luoghi comuni, di certe posizioni, dei giudizi dati senza conoscere nulla...ma cosa possiamo farci? E' nel nostro spirito voyeristico, no?

Anna ha detto...

Questo romanzo tuo non mi piace per niente. Oggi ho finito da leggere Caro Michele, lo doveva leggere per fare un compito nella scuola, e lo trovo così trite come il tuo romanzo.

Anonimo ha detto...

Vinci, chi ti critica si esprime solo per luoghi comuni, ma hai mai pensato a fare un po' di autocritica? Sei un po' viziatello e ti lagni continuamente. Condivido tutto di coloro che ti hanno criticato. Svegliati. Il mondo è molto più duro di quello che tu hai la fortuna di avere.

Anonimo ha detto...

vincè...scopa che ti passa!!!e cerca di non lamentarti sempre e di essere un pò più normale...............