giovedì 13 dicembre 2007

racconto di natale...parte uno






















Inspirai con forza. La prima volta con una puttana fu alla vigilia di natale.
Una sera molto umida, proprio come questa.
- Tu dubiti ancora di me. Ma sei benissimo che io sono l’unica persona qui di cui ti puoi fidare. Io sono l’unico che riesce ancora a parlarti con franchezza, ricordalo. Cosa pensi che siano le donne? Puttane, solamente puttane interessate ai tuoi soldi, proprio come me. –
Respiravo appena. Mi aspettavano per la cena a casa dei nonni.
In sere come queste tutti credono di essere più buoni.
Era difficile trovare l’energia per salire in macchina e tornare a casa per la cena. Non avevo neanche la forza di volontà per tirarmi su la cerniera dei pantaloni.
L’umido cerchiava di fumo la luce dei lampioni. Il giorno andava affievolendosi fino al nero e lei era ancora seduta sulla sua poltrona da dove sentiva il peso della strada che le si depositava tutt’intorno. - Ci si può alzare ed uscire dalla propria vita. Il mondo qui fuori è grande. Mio figlio ha 4 anni e forse a quest’ora starà di fronte al televisore a vedere lo spettacolo delle marionette. Puoi avere una promozione sul lavoro, puoi licenziarti e con la liquidazione prendere un treno di notte e trovarsi con 10 mila euro in contanti al centro del deserto ad ascoltare i cani che abbaiano, senza che nessuno ti cerchi, senza che nessuno nel giro di decine di migliaia si chilometri quadrati sappia veramente come ti chiami. – Le cose non andavano bene. La storia che mi piacerebbe raccontare è che io non sono arrivato tardi, non avrei potuto lo stesso far niente per mio padre. Mio padre sarebbe morto lo stesso. Per qualche motivo me lo sentivo che mio padre sarebbe morto così. Nella nostra famiglia non è la prima volta che qualcuno muore d’infarto. Mio padre era un uomo estremamente fragile, ma senza cattiveria. Cercai di ricordarmi che non dovevo provare pena per me stesso. Pensai a mia madre a dovetti soffocare un singhiozzo. Lei prese quel singhiozzo smorzato come un segno dl mio dolore, invece che del mio futuro doloroso ed io dovetti soffocare un altro singhiozzo quando idi che i suoi occhi si riempivano di lacrime.
Era una puttana, cazzo solo un sporca puttana del cazzo, eppure con due parole mi aveva tagliato fuori da tutto, mi aveva sbattuto in faccia la mia vita...

continua


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