domenica 7 gennaio 2007

Il grande capo


regia di Lars von Trier con Benedikt Erlingsson, Iben Hjejle, Anders Hove, Jens Albinus, Jean-Marc Barr, Casper Christensen, Peter Gantzler, Danimarca 2006


Complesso, strutturatissimo, scritto e girato con una lingua capace di un'ampiezza non sempre comprensibile con l'immediatezza del "genere" commedia- dall'aulico-sublime al basso-parlato, spesso entrambi i registri giocati sul comico, quando non sul drammatico meditativo o sull'intimistico-, Il grande capo è in assoluto il primo esempio di postmodernismo comico nel cinema da molti anni a questa parte: non sfiorando mai, se non in un punto preciso, che meriterebbe trattazione a sé - il tragico, trova una forma per il tragico nella contemporaneità, nel tema della precarietà, specie quella legata al mondo del lavoro.
Con questo film, discutibile e non facile quanto si vuole, ma con il pregio di essere "altro" rispetto a tutto quello che esce settimanalmente nelle nostre sale, si riesce nell'impresa, aggiungendo ciò che ai registi italiani o americani non riesce: dar vita ad un film pirandelliano, teatrale e allegorico che può dirsi pensiero in movimento e che alla fine forse, dico forse, commuove e può anche non piacere, mai.

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